Intercettazione Aerea in Italia: Quando gli Aerei Militari Intervengono nei Cieli
L’intercettazione aerea da parte degli aerei militari è una procedura complessa ma è anche una cosa affascinante per chi ama il mondo dell’aviazione. E’ un’attività altamente regolata e può essere attivata per diversi motivi, quali per esempio minacce alla sicurezza nazionale, violazioni dello spazio aereo o ancora problemi tecnici con velivoli civili. In Italia, ci sono stati diversi episodi di intercettazioni e le andremo a vedere insieme. Prima però vediamo cos’è e in che cosa consiste la procedura.

Cos’è un’Intercettazione Aerea?
Un’intercettazione aerea consiste nell’invio di un velivolo militare viene inviato per avvicinarsi a un altro velivolo, spesso non identificato o in difficoltà, per valutare la situazione e prendere le misure necessarie. Quest’azione è disciplinata in modo molto rigido e le norme internazionali sono stabilite da ICAO.
Vediamo quali sono, nello specifico, le ragioni per le quali si alzano in volo i nostri caccia:
– Violazione dello spazio aereo: E’ abbastanza intuitivo che se un aereo entra senza autorizzazione nello spazio aereo di un paese, deve essere intercettato in modo da chiarire la propria posizione e le intenzioni
– Problemi tecnici o di comunicazione: Questo accade quando un aereo civile perde i contatti radio con i centri di controllo, quindi quando non rispondono alle chiamate e non è possibile stabilire alcun contatto. Il decollo dei caccia militari in questo caso è legato alla necessità di accertarsi che non vi siano minacce.
– Minacce terroristiche o criminali: Qui stiamo parlando di casi estremi, quando l’obiettivo delle intercettazioni è quello di neutralizzare velivoli che rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica.
Le Forze Aeree Coinvolte

In Italia, le intercettazioni aeree vengono gestite principalmente dall’Aeronautica Militare, che utilizza i seguenti caccia intercettori:
- Eurofighter Typhoon (F-2000A), uno degli aerei più avanzati e presente nella flotta da 20 anni, sostituendo gli F104 precedentemente in uso. Sono di casa presso il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle, il 37° Stormo di Trapani e il 51° Stormo di Istrana. Sono degli aerei che si possono alzare in volo in pochissimi minuti, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, per intercettare e identificare qualsiasi traccia sospetta segnalata dai radar.
- F35: è un aereo, o meglio, un sistema d’arma di quinta generazione dotato di uno spettro di skill operative, tra cui elevate capacità di scoperta, identificazione e precisione d’ingaggio, unite ad una ridotta capacità di essere scoperto dai radar. Ne esistono di due tipi, il tipo A, a decollo e atterraggio convenzionale (CTOL) e il tipo B, a decollo e atterraggio verticale (STOVL). I primi in uso dall’aeronautica militare, gli secondi dalla forza navale.
Entro il 2032, Italia ha pianificato di avere una flotta di 115 F-35 e 96 Eurofighter Typhoon.
Procedure di Intercettazione
- Identificazione del velivolo: quando un velivolo, individuato ai radar, non risponde ai tenttivi di contatto radio, viene dichiarato un potenziale rischio. Il velivolo sospetto viene individuato dai radar della Difesa Aerea.
- Decollo dei caccia: Gli aerei intercettori vengono rapidamente allertati e decollano dalle basi aeree più vicine.
3. Avvicinamento e identificazione visiva: i velivoli militari, solitamente 2, si avvicinano all’aeromobile sospetto giungendo alle spalle del velivolo sospetto. Il leader della formazione si sposta sulla sinistra, diventando così visibile al comandante, e rimane leggermente più alto dell’aereo per facilitarne la visibilità. Si posiziona circa in prossimità della cabina di pilotaggio, avvicinandosi sempre di più in modo da poter ottenere o passare informazioni, cercando al contempo di stabilire la comunicazione sulla frequenza di emergenza (121.500), che vi ricordiamo dovrebbe essere sempre inserita nella modalità ascolto, durante qualunque volo. Viene quindi eseguita una verifica visiva per rendersi conto della situazione.
4. Istruzioni al velivolo: Gli aerei intercettori comunicano con l’equipaggio del velivolo tramite segnali radio o manovre aeree per istruirlo a seguire le direttive, come cambiare rotta o atterrare. Sono manovre che vengono insegnate nel corso ATPL e sono state costruite per essere di facile comprensione e implementazione.
5. Allontanamento: se stabilito il contatto e rilevata la non fondatezza della minaccia, il caccia si allontana, tipicamente eseguendo una lenta virata a sinistra. In altri casi, può scortare l’aereo alla destinazione oppure intimare un atterraggio su un aeroplano alternato.

Esempi di Intercettazione in Italia
Negli anni ci sono stati diversi episodi di intercettazione sul nostro territorio e ha riguardato sia voli commerciali che voli privati.
Qualche esempio recente:
1. Intercettazione di aerei di aviazione generale
Il 22 luglio 2024 nel primo pomeriggio, due caccia Eurofighter del 4° Stormo di Grosseto sono decollati per intercettare un PA-22 USP che era decollato dall’Ungheria, diretto a Foligno ed ha perso il contatto radio con gli enti del traffico aereo. E’ stato quindi subito diramato l’allarme e i due Eurofighter hanno raggiunto rapidamente l’aereo per assicurarsi che non vi fossero minacce. L’aereo è stato poi scortato fino all’atterraggio a Foligno. Ve lo immaginate di stare seduti nel vostro piccolo aereo e vedervi accanto questi due mostri? Deve essere senz’altro stata un’esperienza forte per gli occupanti del velivolo.
Il 29 agosto di quest’anno è stata invece la volta di un ultraleggero, intercettato sempre dagli Eurofighter di Grosseto e fatto atterrare a nord di Recanati.
2. Intercettazione di voli di linea
Proprio qualche mese fa, un volo partito da Ciampino e diretto a Berlino, ha costretto al decollo due Eurofighter, sempre per la perdita dei contatti radio. I due intercettori hanno messo in atto l’attività supersonica per raggiungere l’aereo quanto prima. L’areeo che, prima di essere stato raggiunto, nei pressi di Rovigo era riuscito a ristabilire la comunicazione.
Sempre qualche mese fa, una coppia di velivoli caccia F-35A del 32° Stormo di Amendola (Foggia) sono intervenuti per intercettare un aereo di linea Boeing 787, decollato dall’aeroporto internazionale di Mombasa (Kenya) e diretto a Roma-Fiumicino. Durante il sorvolo dello spazio aereo nazionale, indicativamente sopra i cieli della Calabria, aveva perso i contatti radio con gli enti del traffico aereo civile. Gli F35 sono decollati rapidamente, anche troppo, perché prima di raggiungere il velivolo, la comunicazione del 787 è stata ripristinata. Ma questo ci da la misura dell’efficienza della nostra difesa militare.
3. Intercettazione per minaccia terroristica
Nel dicembre 2015, in pieno contesto di allerta terrorismo dopo gli attacchi di Parigi, un aereo sospetto proveniente dalla Turchia è stato intercettato mentre sorvolava il Mar Adriatico diretto in Francia. A bordo si trovava un passeggero che aveva manifestato comportamenti sospetti. Anche in questo caso, i caccia intercettori italiani hanno scortato il velivolo fino all’atterraggio, garantendo che nessuna minaccia fosse portata a termine.
Ci sarebbero altri casi, centinaia, e alcuni anche di matrice militare (come la più recente intercettazione degli aerei russi sul Mar Baltico, operazione messa in atto dai caccia Italiani di base in Polonia) e questo ci fa capire l’importanza di questo tipo di operazioni. La maggior parte di casi tuttavia, è dovuta ai motivi tecnici di impossibilità di comunicazione o a degli errori di rotta ma le intercettazioni ci assicurano che ogni volo sia gestito nel massimo rispetto delle normative internazionali e che la sicurezza nei nostri cieli è garantita.