Se hai mai prenotato un volo o guardato il tuo biglietto aereo, ti sei mai chiesto l’origine delle sigle usate per identificare l’aeroporto? Come nascono? Perché vengono assegnate determinate lettere? Oggi parleremo delle sigle ICAO e IATA, che sono due tipologie di codice diverse ed entrambe hanno un ruolo fondamentale nell’aviazione. Vedremo quindi le differenze tra i due sistemi di codici e il loro significato, e andremo a vedere la loro applicazione pratica.
Codici IATA: I Codici che Vediamo sui Biglietti
Cosa sono?
I codici IATA (International Air Transport Association) sono formati da tre lettere. Vengono assegnati agli aeroporti per identificare rapidamente una località durante le operazioni commerciali. Sono proprio quelle sigle che vedete più frequentemente sui biglietti aerei e potete osservarle anche sui tabelloni delle partenze e degli arrivi in ogni aeroporto.

Facciamo qualche esempio:
– JFK: Aeroporto Internazionale John F. Kennedy, New York
– LHR: Aeroporto di Londra Heathrow
– FCO: Aeroporto di Roma Fiumicino
A cosa servono i codici IATA e qual è la logica dell’assegnazione
Come detto, questi codici vengono utilizzati principalmente nelle operazioni commerciali, nelle prenotazioni. Sono facilmente comprensibili (dagli addetti ai lavori) e quindi rendono le operazioni di viaggio più efficienti. Vengono assegnati da IATA seguendo criteri geografici, storici e commerciali. A volte il codice deriva dal nome della città (gli esempi nazionali sono FCO per l’aeroporto di Roma Fiumicino, o LIN per l’aeroporto di Milano Linate. A
lcuni aeroporti internazionali hanno il codice IATA creato dalle prime tre lettere della cità dove sono locati (AMS, LIS, MAD). Altre volte invece seguono il nome dell’aeroporto stesso, come per esempio l’aeroporto di Lamezia Terme che ha il codice SUF (aeroporto di Sant’Eufemia), oppure c’è l’aeroporto di Brescia Montichiari (intitolato a G. D’Annunzio) di cui la sigla IATA è VBS. Non abbiamo la certezza da dove arriva il nome, ma la nostra migliore ipotesi che VBS stia per Verona-BRescia.
Codici ICAO: Il Codice Internazionale dell’Aviazione Civile
Cosa sono?
I codici ICAO (International Civil Aviation Organization) sono codici a quattro lettere, utilizzati per l’identificazione degli aeroporti a livello internazionale, principalmente nelle operazioni tecniche, operative e di gestione del traffico aereo. Quindi sono quelli che sono più rilevanti per le operazioni di noi piloti.

Alcuni esempi includono:
– LIRF: Codice per Roma Fiumicino
– KJFK: Codice per il John F. Kennedy Airport
– EGLL: Codice per Londra Heathrow
Funzione dei codici ICAO
A differenza dei codici IATA, i codici ICAO sono utilizzati nelle comunicazioni di traffico aereo, pianificazione di voli, operazioni di controllo e gestione della sicurezza. I piloti, i controllori del traffico aereo e le operazioni di terra utilizzano questi codici per comunicazioni precise e sicure.
Struttura dei codici
I codici ICAO hanno una struttura più rigida rispetto ai codici IATA, ed ecco la logica per la loro costruzione:
- La prima lettera identifica la macro-area. L’Europa, quindi anche l’Italia, viene identificata dalla lettera L che sarà la prima a comporre la sigla.
- La seconda lettera spesso identifica il paese, quindi avremo per esempio I per Italia, F per Francia, G per Grecia, O per Austria (Õsterreich), ma anche lettere meno intuibili come Z per la Slovacchia o D per la Croazia.
- Le ultime due lettere indicano l’aeroporto specifico all’interno di quella regione e raramente seguono la denominazione geografica.

Perché questi codici sono importanti?
Come potete immaginare, nel mondo dell’aviazione esiste una precisa necessità di identificare gli aeroporti in modo univoco. Un aereo che va a Londra, atterrerà in uno dei molteplici aeroporti nei dintorni, che può essere City, Heathrow, Gatwick, Luton o Standsted quindi è ovvio che ci serve più del nome affinché tutti siano consapevoli dove quell’aeroplano di fatto sta andando.
Dobbiamo impararle a memoria? Per fortuna no. Le indichiamo senz’altro nei nostri piani di volo quindi chiaramente impareremo a ricordare quelli dove voliamo più spesso ma li troviamo nelle carte o nei sistemi di navigazione.